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Royal Victoria Hotel

Un soggiorno nell’Hotel più antico d’Italia,
a due passi dalla Torre di Pisa

Royal Victoria Hotel

La storia dell’Hotel più antico d’Italia

Questa è la storia dell’Hotel più antico d’Italia e della famiglia Piegaja.

Tutto ha inizio nel XI secolo, precisamente nel 1050, anno in cui il ritrovamento di alcuni documenti attesta l’esistenza, nel luogo che ancora oggi ospita l’Hotel, della sede della foresteria della Corporazione dei Vinajoli. Qui, l’antica corporazione artigiana, accoglieva i propri ospiti in una locanda e svolgeva le attività legate all’insegnamento della coltivazione delle viti e della produzione del vino.

Le cose cambiano nel XV secolo, quando, a seguito e a simbolo della conquista di Firenze su Pisa, in cima a una delle case torri dell’edificio, viene issato il marzocco fiorentino e la piccola locanda dei Vinajoli viene rinominata Locanda della Vittoria.

Tutto rimane immutato fino al 1837, anno in cui l’edificio viene acquistato da Pasquale Piegaja, erede di una ricca famiglia lucchese. Dopo essersi laureato e aver vissuto diversi anni in Inghilterra, Pasquale decide di tornare in Italia e di rilevare l’antica Locanda e, insieme ad essa, alcuni edifici limitrofi, trasformandoli nell’Hotel più all’avanguardia del tempo, l’Hôtel Royal de la Victoire.

Nel 1838, in onore dell’incoronazione della Regina Victoria d’Inghilterra, il nome dell’Hotel viene cambiato in Royal Victoria Hotel. Una scelta che, nell’idea del suo visionario proprietario, ha l’intento di richiamare i viaggiatori britannici e del Grand Tour, attirati in città dal clima mite e dall’amore per le bellezze della Toscana.

L’inaugurazione ufficiale dell’Hotel avviene nel 1839, anno in cui Pasquale Piegaja decide di ospitare nel suo albergo i partecipanti al Primo Congresso degli Scienziati Italiani indetto dal Gran Duca di Toscana, evento che preluderà alla prossima Unità d’Italia.

Nei primi anni di apertura l’intero Hotel è interessato da un importante restauro, che ne modifica completamente il volto, trasformando quella che era una buia locanda in un albergo dal gusto contemporaneo, con ambienti moderni, dotati di tutti i comfort e servizi dell’epoca.

Tra il 1896 e il 1904, grazie a Domenico Piegaja, architetto e bisnonno degli attuali proprietari, l’Hotel subisce ulteriori lavori di ammodernamento: arriva la luce elettrica, un nuovo sistema di riscaldamento centralizzato, il telefono e l’ascensore, i primi in un palazzo privato.

Passano gli anni e il Royal Victoria Hotel diventa un punto di riferimento per la nobiltà e i viaggiatori provenienti da tutta Europa e dalle lontane Americhe.

Ma con l’avvento del fascismo tutto sembra cambiare. Il regime costringe l’Hotel a modificare il suo nome in Albergo Reale Victoria e l’arrivo della guerra mette a dura prova Pisa.

Tuttavia, l’albergo non cessa nemmeno un giorno la sua attività, nonostante i bombardamenti che colpiscono la città e parte della struttura, riuscendo infine, a riappropriarsi anche di quel nome, Royal Victoria Hotel, che lo aveva reso celebre.

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Hotel è riuscito a restare al passo coi tempi senza mai perdere quel fascino dell’antico che lo caratterizza e lo rende ancora oggi unico.

Ed è così che, tra avventurose vicende, il Royal Victoria Hotel arriva fino ai giorni nostri, dove sono i fratelli Maurizio e Nicola Piegaja, grazie all’aiuto del loro insostituibile staff, a portare avanti la tradizione di ospitalità e accoglienza della loro famiglia, mantenendo viva l’anima autentica dell’Hotel più antico d’Italia.

Royal Victoria Hotel

Alla scoperta delle Curiosità di un’Icona Storica

La storia del Royal Victoria Hotel è costellata di aneddoti, curiosità ed eventi degni di nota, che conferiscono un fascino unico a questo simbolo dell’hotellerie italiana.

Oltre ai suoi ospiti celebri e al suo legame con illustri personaggi del passato, numerosi sono i racconti e gli episodi ancora poco conosciuti, che rendono questo Hotel un luogo affascinante e ricco di interesse.

Unitevi a noi nella scoperta di alcune delle curiosità che avvolgono questo luogo intriso di storia e tradizione.

Curiosità

Museo di Storia Naturale di Calci

A pochi chilometri dal centro di Pisa si trova lo splendido Museo di Storia Naturale di Calci, uno dei più antichi musei del mondo. Forse non tutti sanno che qui è esposta una splendida pelle di leone donata dal re del Siam al pittore Edoardo Gelli, bisnonno degli attuali titolari, che l’hanno recentemente donata al Museo. Questa stessa pelle è visibile anche in un meraviglioso ritratto, custodito all’interno dell’Hotel, che il pittore fece al re durante un suo soggiorno a Pisa.

Curiosità

Locali Storici d’Italia

Il Royal Victoria Hotel fa orgogliosamente parte dell’Associazione Locali Storici d’Italia, nata con lo scopo di tutelare e valorizzare i luoghi che hanno fatto la storia italiana.

L’associazione riunisce circa 200 tra i più antichi e prestigiosi Hotel, alberghi, ristoranti, pasticcerie-confetterie-caffè letterari d’Italia. Ciò che rende il nostro Hotel veramente unico è il fatto di essere ancora oggi tra i pochi locali di proprietà della stessa famiglia, un aspetto davvero eccezionale in un’epoca in cui la gestione alberghiera è spesso caratterizzata da frequenti cambi di proprietà e direzione.

Curiosità

Più generazioni delle stesse famiglie celebri

Un’altra caratteristica peculiare dell’Hotel è la sua continuità nell’ospitare più generazioni delle stesse famiglie celebri. Tra le più famose vi sono la famiglia dello scienziato Premio Nobel Guglielmo Marconi, che ha alloggiato qui per tre generazioni, la famiglia di Giacomo Leopardi, che ha scelto questo albergo come dimora per ben cinque generazioni consecutive, e anche la famiglia del poeta Gabriele D’Annunzio, qui ospite da due generazioni.

A questi nomi si aggiungono quelli di molti Granduchi di Toscana, che hanno eletto l’Hotel a loro dimora a partire dall’insediamento dei Savoia.

Curiosità

Fantino di Ribot

Anche Enrico Camici, il fantino di Ribot, cavallo entrato nella storia, ha soggiornato presso l’Hotel, e qui ha insegnato a Nicola Piegaja, uno dei titolari dell’albergo, a giocare a dama nella hall quando era ancora un bambino di sei anni.

Curiosità

Sede di numerose associazioni

L’Hotel è anche sede di numerose associazioni, tra queste il Pisa Book Festival, l’Accademia dei Disuniti, l’Accademia Italiana del Peperoncino, Italia Nostra, nelle loro sezioni pisane, e l’Accademia Amici del Gioco del Ponte.

Royal Victoria Hotel

Un’icona della Cultura contemporanea

Soggiornare al Royal Victoria Hotel significa immergersi nell’incanto e nello charme di un’epoca lontana. Vi basterà varcare la sua soglia per lasciarvi alle spalle il presente ed essere trasportati nell’atmosfera autenticamente conservata di un passato ricco di storia, la stessa che nel 1800 ha accolto celebri viaggiatori del Grand Tour e offerto ospitalità a importanti personaggi del mondo della cultura, della scienza, dello spettacolo e della politica.

Immaginate l’emozione di camminare ancora oggi negli stessi corridoi che un tempo videro la presenza di figure come Charles Dickens, Gabriele d’Annunzio, Karen Blixen, Umberto Eco, Virginia Woolf, Mary Shelley e Guglielmo Marconi.

Non sorprende, quindi, che, con un passato così illustre, il Royal Victoria Hotel abbia continuato a esercitare un grande fascino sulla cultura collettiva. Il suo nome è presente in numerosi oggetti, libri e film, mentre il suo legame con la città di Pisa è simbolicamente rappresentato nella Torre Pendente impressa nel logo originale degli anni ’30, con cui, ancora oggi, l’Hotel si presenta al mondo.

Ed è proprio il logo dell’albergo, fino a un tempo non troppo lontano riprodotto nei travel tags, a diffondersi in tutto il mondo, anche in luoghi apparentemente inaspettati, come il Museo della Grafica di Baltimora e il Museo della figurina Panini di Modena.

Il logo del Royal Victoria Hotel è riuscito anche a farsi strada nel mondo della moda.

Durante l’esposizione per celebrare il centenario del baule di Louis Vuitton a Parigi, ad esempio, il magazine francese Le Monde ha scelto proprio l’adesivo con il logo dell’Hotel per la prima pagina del suo articolo dedicato alla mostra.

Anche altri grandi marchi della moda e degli accessori, come Benetton e Swatch, non sono rimasti immuni al fascino del Royal Victoria Hotel. Benetton ha voluto il logo dell’Hotel in una delle sue linee di borse da viaggio, mentre Swatch ha messo in risalto l’adesivo dell’albergo in uno dei suoi orologi Pop Swatch del 1991, ispirati al mondo dei travel tags.

Royal Victoria Hotel

Storie di personaggi famosi: le celebrità che hanno scelto il Royal Victoria Hotel

Il Royal Victoria Hotel ha ospitato nel corso di quasi tre secoli molti personaggi famosi.

Tappa obbligata del Grand Tour, l’Hotel è infatti stato da sempre luogo di incontri tra intellettuali, nobili, reali, artisti, poeti, musicisti, scrittori, scienziati e Capi di Stato.

Elencare tutti i nomi sarebbe praticamente impossibile, se si considera che si registrano circa 150 personaggi storici solo nei primi 10 anni di attività dell’Hotel. Le frequentazioni sono proseguite senza interruzioni sino ai giorni nostri, rendendo il Royal Victoria Hotel un albergo che ha l’onore di accogliere tuttora Premi Nobel, membri del Governo e regnanti.

Tra i numerosi ospiti che qui hanno soggiornato, si possono citare, solo per fare alcuni nomi, Émile Zola, Giacomo Puccini, Tiziano Terzani, Pietro Mascagni, Luigi Pirandello, Margherita Hack e Piero D’Angela.

Alcuni di loro hanno anche annotato e registrato sensazioni e suggestioni del loro soggiorno a Pisa, lasciando un segno indelebile del loro passaggio in Hotel.

Ancora oggi, i visitatori dell’albergo possono dormire nella stanza preferita di Gabriele d’Annunzio o fare colazione nei saloni amati da Giacomo Puccini, Alexandre Dumas, Albert Camus ed Eleonora Duse; mentre, sfogliando i libri degli ospiti, potranno idealmente conversare con l’imperatrice del Giappone, la regina Guglielmina d’ Olanda, i Romanoff in fuga dalla Russia, e ripercorrere i viaggi di Charles Lindbergh, per poi uscire sul lungarno a passeggiare con Shelley, Lord Byron e Giacomo Leopardi.

Tantissimi anche i letterati che, in occasione del loro soggiorno presso il “Victoria”, complice il suo splendido affaccio su lungarni pisani, hanno scritto della bellissima vista dell’Hotel sul fiume.

 

Ecco le parole di Camus:

«Stanchezza e voglia di lacrime. Solitudine e sete d’amare. Pisa, finalmente, viva e austera, coi suoi palazzi verdi e gialli, le sue cupole e, lungo l’Arno severo, la sua grazia. Come è nobile il suo rifiutarsi.

Città pudica e sensibile. E così vicina a me di notte nelle strade deserte…che passeggiandovi solo, la mia voglia di lacrime finalmente si sfoga. Qualcosa di aperto in me incomincia a cicatrizzarsi. […]»

 

e queste quelle di Shelley a Lord Byron, leggibili anche in un’epigrafe davanti all’Hotel:

«Fermati sul ponte di marmo, posa lo sguardo, se non sei abbagliato, sul fiume che risplende quasi fosse infuocato; segui poi la curva aggraziata dei palazzi sul lungarno, fin dove l’arco ha come perno quella massiccia torre adibita a prigione (erroneamente detta di Ugolino), che spicca, come in rilievo, e dimmi se c’è niente che possa superare un tramonto di Pisa.»

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